È cominciato a Miami il processo federale a Charles Taylor Jr., figlio e omonimo dell’ex presidente della Liberia sottoposto al giudizio del tribunale dell’Aja per crimini di guerra. Charles Taylor Jr. è accusato di torture perpetrate in Africa: si tratta del primo processo criminale su suolo americano per torture avvenute all’estero. Taylor, 31 anni, una passione per il rap, è accusato di aver commesso delitti atroci alla guida delle ‘Demon Forces’, un’unità antiterroristica al servizio del presidente della Liberia dal 1999 al 2003.
Il figlio dell’ex dittatore avrebbe torturato brutalmente i prigionieri ribelli, infliggendo alle vittime bruciature ed elettroshock ai genitali, e avrebbe decapitato un uomo con un coltello. Taylor avrebbe dedicato alla brutalità della sua ‘pattuglia della morte’ anche un brano rap trovato dalla polizia.
Arrestato a Miami nel 2006 per possesso di passaporto falso mentre rientrava da Trinidad e Tobago, Taylor, essendo cittadino americano, viene processato in base a una legge del 1994 che permette di giudicare un cittadino americano per torture compiute in un altro paese. Il processo viene seguito con attenzione dall’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch. «Il caso è incredibilmente significativo e crea un precedente. Significa che nessuno è al di sopra della legge quando commette crimini di questo tipo» ha commentato Elise Keppler, una portavoce dell’organizzazione.