Il primo ministro etiope, Meles Zenawi, ha accusato
I due paesi hanno mantengono relazioni caratterizzate da forti tensioni dal conflitto che le vide su parti opposte tra il 1998 ed il 2000. Addis Abeba accusa Asmara di sostenere i ribelli islamici somali responsabili di attacchi quasi quotidiani contro il governo somalo sostenuto dall’esercito etiope. Ma l’Eritrea ha sempre smentito tale supporto.
"E’ di massima importanza il fatto che la comunità internazionale faccia di più per lottare contro la pirateria nel Golfo di Aden", ha dichiarato il capo del governo etiope.
"L’Etiopia e lo Yemen condividono lo stesso punto di vista sui problemi del Corno d’Africa", ha aggiunto.
In un comunicato emesso oggi, il ministero etiope degli Affari esteri sottolinea "l’aumento drammatico della frequenza e degli attacchi (dei pirati, ndr) lungo le coste somale". Notando l’interesse crescente per questo pericolo, in particolare da parte delle nazioni occidentali, il comunicato insiste sul fatto che "la pirateria non è un fenomeno nuovo, come invece lo è la moltiplicazione dell’attività di sorveglianza anti pirateria da parte delle grandi potenze marittime".
"Il pericolo posto dalla pirateria è reale per la pace e la sicurezza della regione. Ha spesso legami con il terrorismo e la politica. Ci sono prove dell’esistenza di gruppi terroristici in Somalia", si spiega ancora nel comunicato. "Se la pirateria comincia spesso come fenomeno economico, ha poi conseguenze politiche: questo avviene in Somalia. La pirateria alimenta l’insurrezione, sostiene il terrorismo con il denaro dei riscatti dei battelli" sequestrati, accusa la diplomazia etiope.
"La comunità internazionale dispone di molte opzioni ma non può ignorare più il problema (…). Essa deve lavorare con i governi della regione per affrontare questa minaccia", si conclude nel comunicato, che invita gli occidentali a impegnarsi "per la causa somala".