La crisi si farà sentire in modo "severo" in Africa. Secondo il Fondo monetario internazionale l'impatto della crisi finanziaria mondiale in Africa "è grave e pesante" per il crollo degli investimenti stranieri e dei prezzi delle materie prime. La crescita del Pil del continente quest'anno probabilmente si fermerà a circa il 3,3%, a metà rispetto alla media di crescita economica annua fatta registrare dal 2000. Lo ha detto in una conferenza stampa, oggi a Washintgon, Antoinette Sayeh, direttore del dipartimento Africa del Fmi. La recessione globale – ha spiegato l'economista – ha fatto diminuire la domanda di materie prime e ha messo a rischio la crescita in Paesi come lo Zambia, principale produttore africano di rame, e la Nigeria, maggiore produttore di greggio del continente. Il calo delle esportazioni e degli investimenti stranieri metterà sotto pressione i budget pubblici, ha concluso Sayeh, e rischia di far crescere a dismisura i deficit pubblici. In gennaio il Fmi aveva già tagliato le stime di crescita dell'Africa al 3,4% annuo, dal 4,8% stimato in novembre. Nel 2008 la crescita del Pil africano è stata del 5,2 per cento.
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