Migliaia di tifosi inferociti hanno assaltato l'ambasciata algerina al Cairo alle prime ore di stamane. Fra insulti anti algerini, bandiere algerine date alle fiamme e rullio di tamburi, la folla ha invaso l'esclusivo quartiere isola di Zamalek dove ha sede l'ambasciata. I tifosi hanno lanciato sassi e petardi contro la polizia che difendeva la sede diplomatica e rovesciato un camioncino delle forze dell'ordine, fino a quando gli agenti non sono riusciti a ricacciarli indietro a colpi di manganello.
L'assalto all'ambasciata algerina è l'ultimo episodio di una vera e propria «guerra del football» che ha travolto i due paesi e che ieri ha spinto l'Egitto a richiamare in patria per consultazioni il suo ambasciatore ad Algeri.
L'assalto all'ambasciata è avvenuto sull'onda delle voci, veicolate anche da Internet e su Facebook, di tifosi egiziani uccisi dagli algerini nella notte di mercoledì a Khartoum dopo la vittoria dell'Algeria sull'Egitto alla partita per la qualificazione ai mondiali di Calcio 2010 in Sudafrica. Nessuna morte è stata confermata, ma tifosi algerini hanno rotto i finestrini degli autobus che conducevano gli egiziani all'aeroporto. La tensione era iniziata la settimana scorsa con una prima partita fra i due paesi, quando tifosi egiziani hanno lanciato pietre contro l'autobus dei giocatori algerini. In Algeria tifosi inferociti hanno distrutto gli uffici della compagnia egiziana di telecomunicazioni Orascom.