Ieri sera a Parma tutto esaurito per incontro con Romano Prodi sull'Africa, "crocevia della geopolitica mondiale", nel giorno del Nobel per la pace alle donne. Sala gremita, con associazioni, terzo settore, stranieri, società civile alla comunità di accoglienza Betania di don Luigi Valentini, vicario episcopale per la carità della diocesi di Parma che sembra molto uomo-cristiano e molto poco don. Il professore, in forma, ha parlato e risposto alle domande dei presenti: geopolitica, primavera araba, "drammatica incertezza della politica estera americana", "europa debole e divisa". Dopo due ore nessuno voleva andare via… In sala serpeggiava un interrogativo: andra al Quirinale oppure no? (molti lo sperano). Bel incontro organizzato dall'associazioni degli imprenditori cattolici Ucid. A cena uno dei rappresentanti della Confindustria di Parma difende la linea Marcegaglia: "Non ce la facciamo più con Berlusconi, non è un fatto politico. Le imprese non ci stanno più dentro. Vogliamo un governo che si occupi davvero dei problemi delle imprese". E su Marchionne: "lo strappo con Confindustria è un pretesto: vuole le mani libere per andarsene dall'Italia". Povera Italia. Bella serata. Contatto con la realtà. Con un'Italia diversa. Per chi volesse saperne di più ecco l'analisi Prodi ha scritto sul Sole 24 ore per lo speciale Africa qualche giorno fa. Clicca qui per leggere: Primavera araba sfida europea di Romano Prodi
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